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Dispositivo antiabbandono: cosa sapere

Dispositivo antiabbandono: cosa sapere
Guida all'acquisto

11/05/2021

Dopo numerosi episodi di abbandono involontario di minori in auto, la legge ha deciso di stabilire l’obbligo per i conducenti di munirsi di un dispositivo anti-abbandono per il seggiolino in auto. Questo obbligo è previsto dal decreto legge entrato in vigore il 6 marzo 2019 che prevede sanzioni severe per i trasgressori.

Cos’è un dispositivo anti-abbandono

Il dispositivo anti-abbandono (conosciuto anche come salvabebè) è un dispositivo di allarme volto a prevenire l’involontario abbandono dei bambini piccoli nei veicoli.
L’allarme si attiva in caso di allontanamento del conducente e invia segnali visivi e acustici percepibili sia dentro che fuori dal veicolo.

Il dispositivo può essere incorporato nel seggiolino oppure indipendente da esso. Deve attivarsi automaticamente a ogni utilizzo senza che il conducente debba compiere alcuna azione.
Vi è inoltre la possibilità per alcuni dispositivi anti-abbandono di collegarli al proprio smartphone attraverso un'app o tramite bluetooth.

È molto importante assicurarsi che il dispositivo sia installato correttamente per rilevare l’eventuale abbandono ed evitare falsi allarmismi.

La normativa antiabbandono

La normativa antiabbandono entrata in vigore dal 7 novembre 2019, obbliga tutti i conducenti di veicoli delle categorie M1, N1, N2 e N3, quando trasportano un bambino di età inferiore ai 4 anni, ad assicurarlo a un seggiolino con apposito dispositivo antiabbandono.

La normativa vale sia per i veicoli con targa italiana che quelli con targa estera che circolano in Italia.

Chi non si conforma alla legge, è perseguibile con una multa da 83 a 326 euro. Se il conducente, in un periodo di due anni, incorre due volte nella violazione dei sistemi di ritenuta, all’ultima sanzione ne consegue la sospensione della patente da quindici giorni a 2 mesi.

La sindrome del bambino dimenticato

Basta essere sovra-pensiero, un piccolo errore di distrazione e una dimenticanza può trasformarsi in tragedia. Purtroppo sono tanti gli episodi di genitori che dimenticano involontariamente il figlio in auto e purtroppo spesso se ne ricordano quando è troppo tardi.
In fondo nessuno pensa che possa accadere proprio a lui ma lo stress e la routine quotidiana giocano brutti scherzi.
Si parla in questi casi di sindrome del bambino dimenticato.

La sindrome del bambino dimenticato (SBD) può avvenire in seguito a situazioni di stress o stanchezza. Il genitore, incaricato occasionalmente del trasporto del minore, può compiere per abitudine il solito tragitto e dimenticare di avere con sé il bambino. Il bambino resterà così al chiuso in auto rischiando di morire per asfissia o per un colpo di calore.

Da alcuni studi compiuti negli Stati Uniti, questa situazione avviene per opera di un’amnesia dissociativa temporanea, in cui la memoria di abitudine entra in contrasto con la memoria prospettica.

Non sfidiamo la sorte, usiamo sempre le giuste precauzioni per mettere in sicurezza i bambini ed evitare che episodi del genere possano ripetersi.